Come funziona la patente a punti

Al momento del rilascio della patente di guida, viene attribuito un punteggio di 20 punti.
Salvo per le infrazioni che comportino la sospensione o la revoca della patente, in caso di più violazioni possono essere decurtati al massimo 15 punti.[…]
Nel caso in cui il trasgressore non sia stato identificato (il che avviene quando il conducente non sia stato fermato e la multa non gli sia stata quindi immediatamente contestata), la contravvenzione viene notificata al proprietario del veicolo (o, per meglio dire, al soggetto che secondo le risultanze del PRA risulta l’intestatario), il quale ha la seguente alternativa: o comunica i dati del conducente (al quale verranno decurtati i punti) oppure, in mancanza della predetta comunicazione, soggiace ad una sanzione amministrativa (che è ulteriore, cioè si aggiunge alla multa comminata per l’infrazione al c.d.s.) che va da euro 250 ad euro 1000.
Nel caso in cui il veicolo sia intestato ad una società, i punti non vengono automaticamente sottratti al suo legale rappresentante, il quale deve però comunicare i dati del conducente perché altrimenti la società soggiace ad una sanzione amministrativa (anche questa, “ulteriore”) che va da euro 250 ad euro 1000.
Salva l’ipotesi di perdita totale di punteggio (nel qual caso il titolare della patente deve rifare l’esame), per i titolari di patente con meno di 20 punti, la mancanza, per il periodo di due anni, di multe che comportino ulteriore perdita di punti, viene automaticamente ripristinato il punteggio iniziale (20 punti).
Per i titolari di patente con almeno 20 punti, la mancanza, per il periodo di due anni, di multe che comportino perdita di punti, determina l’attribuzione di un credito di due punti fino ad un massimo di dieci (quindi, 30 in tutto).
 
Art. 126 bis Codice della Strada

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