Per l’accertamento dei redditi di una società di capitali, il Fisco può effettuare indagini anche sui conti correnti formalmente intestati a soci, amministratori o procuratori generali, al fine di provare (anche per presunzioni) che in realtà il denaro (o parte di esso) depositato nei predetti conti è in realtà della società stessa e che si tratta cioè di intestazioni bancarie fittizie.
Corte di Cassazione, sentenza n. 19362/2008
Art. 51, secondo comma, nn. 2 e 7 del D.P.R. 633/1972
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