La nuova deduzione delle spese di rappresentanza

E’ in corso di pubblicazione l’atteso decreto che disciplina dal 1 gennaio 2008 (un lieve ritardo) la deduzione delle spese di rappresentanza. […]
 
Dal 2008 è sparita la deduzione di un terzo delle spese di rappresentanza in cinque anni (due terzi indetraibili) ma sono deducibili le spese di rappresentanza purché inerenti l’attività aziendale con i seguenti limiti:
1,3% con ricavi caratteristici fino a euro 10.000.000;
0,5% per la parte eccedente i 10.000.000 sino a 50.000.000;
0,1% per parte eccedente 50.000.000 di euro.
 
Sono esclusi da questi limiti quindi sono deducibili al 100% i costi di beni gratuitamente distribuibili con valore sino a 50 euro (prima 25,82).
 
Ricordiamo che il valore dell’omaggio è nel suo insieme, quindi una cesta natalizia, deve costare meno di 50 euro (iva compresa) e non è rilevante il costo del singolo componente.
 
Il decreto ha fissato (oltre alla necessità dell’inerenza) anche alcune definizioni su quali spese vanno considerate di rappresentanza ed in particolare relativamente ad ospitalità di clienti e spese in occasione di eventi fieristici.
 
Va sin da ora precisato che di tutte le spese di rappresentanza (specie quelle di eventi) VANNO CONSERVATE LE PEZZE GIUSTIFICATIVE (e quindi oltre alle fatture l’elenco dei clienti invitati, tutta la documentazione relativa alla fiera o all’evento organizzato ecc.).
 
Per l’Iva non cambia misteriosamente nulla quindi l’iva è detraibile fino ad un costo totale di 25,82 euro.
 
Buone notizie sul fronte IRAP, infatti dal 2008 le spese di rappresentanza saranno integralmente deducibili anche al di là dei predetti limiti.
 
Appena il decreto avrà luce ed inizierà l’alluvione di commenti Vi forniremo nuove delucidazioni.

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